Una goccia di colore oggi si tinge di rosso. Un rosso forte e deciso, antico e imperiale, da sempre associato alla città di Pompei. Ma vediamo brevemente i fatti.
Il 24 agosto del 79 d.C. una coltre di materiali piroclastici sommerse Pompei per un'altezza di cinque/sette metri.
Già 150 anni dopo l'eruzione, l'imperatore Alessandro Severo diede ordine di scavare nella zona, ma l'esperimento fallì, a causa della compatta coltre che ricopriva il luogo. Tra il 1594 e il 1600, durante i lavori per la costruzione di un canale, furono rinvenuti reperti, ma nessuno comprese che avrebbe potuto trattarsi dei resti di Pompei.
Villa dei Misteri-Sala del Triclinio |
Nel 1748, con Carlo III di Spagna, iniziò la storia degli scavi archeologici (attualmente non ancora del tutto conclusi) che riportarono alla luce l'intera città .
Casa dell'Orso ferito |
Un filo conduttore è presente in quasi tutte le opere rinvenute: il rosso pompeiano. In alcuni casi è solo una cornice, una lesena, una scritta, un dettaglio, in altri ricopre intere pareti.
Thermopolium di Asellina |
Questo colore è elegante, caldo, passionale, vitale, forse eccessivo nella sua ridondanza, a volte sfacciato.
Terme del Foro-Fregio |
Le gamme di rosso pompeiano ai tempi dei Romani venivano preparate attraverso il pigmento del cinabro.
Il cinabro è sempre servito, fin dall'antichità , per separare l'oro dalle impurità dei minerali che lo inglobano. Nell'alchimia cinese era la materia prima della pietra filosofale, i Greci lo usavano per la preparazione di pigmenti. E' un minerale contenente solfuro di mercurio, quindi molto tossico. I Romani erano consapevoli di tale tossicità , al punto che nelle miniere di Almaden in Spagna e in quelle del monte Amiata mandavano gli schiavi i quali, a contatto diretto e prolungato con le sostanze nocive, si ammalavano e morivano rapidamente.
Lupanari |
Pubblicità elettorale in Via dell'Abbondanza |
Ed ecco il punto focale: nel rosso c'è un giallo! Secondo l'Istituto nazionale di Ottica-Cnr di Firenze infatti, il rosso pompeiano sarebbe in realtà un giallo, che le alte temperature e i gas causati dall'eruzione hanno modificato. Le indagini, condotte con lo spettrofotocolorimetro, che ha analizzato il colore e la fluorescenza X, non hanno rivelato la presenza di cinabro e minio in molte pitture di Pompei ed Ercolano. Secondo il ricercatore Sergio Omarini "le pareti attualmente percepite come rosse sono 246 e quelle gialle 57; ma stando ai risultati, in origine dovevano essere 165 e 138, per un'area di sicura trasformazione di oltre 150 metri quadrati di parete".
Fullonica di Stephanus |
Rielaborazione personale |
A parte un restauro non rigoroso all'inizio del XX secolo, che ha reso le campiture rosse un po' troppo lucide e nuove, io credo che in questa villa ci sia stata la volontà di utilizzare il rosso pompeiano per dimostrare la ricchezza e l'eleganza del committente e soprattutto per dare grande visibilità all'eros che si sprigiona dalle figure e rimbalza sullo sfondo, il quale a sua volta lo diffonde in tutta la sala e lo fa entrare negli occhi e nell'inconscio del visitatore.
DOVE MANGIARE A POMPEI
All'interno della zona scavi c'è un grande ristorante
DOVE DORMIRE A POMPEI
Io ho alloggiato a Napoli, in un comodo appartamento centrale: Loft in Palazzo Trina
DOVE ACQUISTARE I BIGLIETTI PER GLI SCAVI DI POMPEI
Il consiglio è di acquistare i biglietti online perchè il sito archeologico è sempre piuttosto affollato. Potete prenotare la vostra visita a questo link: Biglietti scavi archeologici Pompei
4 Commenti
Pompei una fucina di misteri..
RispondiEliminagrazie per la visita molto gradita luisa a presto
Maurizio
Grazie a te!
EliminaIndubitabilmente rosso!!!!
RispondiEliminadocumented
RispondiElimina