La Valle d'Itria, conosciuta anche come Valle dei trulli, si estende tra la città di Bari e le province di Brindisi e Taranto.
Muri in calce, tradizioni, profumi, pietra a secco, trulli caratterizzano in modo inconfondibile questa zona ed i bianchi borghi di Puglia.
Trulli di Alberobello |
Alberobello
Anticamente la zona era ricoperta da una fitta vegetazione: da qui il nome Sylva arboris belli, cioè selva dell'albero della guerra che venne poi italianizzato in Alberobello. Il borgo nacque alla fine del 1400 quando i Conti di Conversano, aggirando la legge imposta dal Regno di Napoli secondo la quale ogni nuovo centro abitato doveva essere sottoposto al Regio assenzio mediante il pagamento di tributi, incaricarono i contadini di colonizzare la zona costruendo soltanto case precarie per evitare di pagare le tasse.
Realizzati in pietra calcarea a secco, senza malta né altro legante, i primitivi trulli pugliesi vennero edificati da agricoltori e pastori con le pietre raccolte sul posto, nei poderi stessi. Costituiti inizialmente da un solo vano, nel corso del tempo si sono evoluti, arrivando ad abitazioni più complesse.
L'altopiano delle Murge, per la sua natura geologica essenzialmente calcarea, ha fornito la possibilità di realizzare queste singolari tipologie abitative.
Se volete vedere i trulli, il distretto di Rione Monti ad Alberobello ne conta ben 1030; sulla sommità del colle c'è la Chiesa di Sant’Antonio, anch’essa a forma di trullo. I più conosciuti sono i Trulli Siamesi, uniti sulla sommità , ma con ingressi su due strade diverse. Un tempo collegati da una porta esterna, si racconta che furono separati a seguito di una faida tra due fratelli, innamorati della stessa ragazza.
Per ammirare il Rione Monti dall’alto vi consiglio di andare alla terrazza-tetto Belvedere o Terrazza di Santa Lucia.
Altri 400 trulli si trovano nel Rione Aia Piccola: qui potrete immergervi nell'atmosfera dell'antico borgo visto che, rispetto alle altre zone della città , è l’unica a non essere invasa dalle attività commerciali. In questa zona sorge il Trullo Sovrano, un trullo a due piani oggi casa-museo.
Tra Aia Piccola e piazza del Popolo sorge Casa Pezzolla, un complesso architettonico composto da 15 trulli comunicanti tra loro. E' la sede del Museo del territorio.
Simboli esoterici sui Trulli
Sul cono di molti trulli sono dipinti in calce bianca dei simboli che risaltano sulla pietra scura. La maggior parte di essi sono di origine religiosa cristiana e spaziano dalla croce al monogramma di Cristo, dai simboli della passione al cuore trafitto. Altri sono pagani come il gallo, la serpe, il ferro di cavallo, le corna di bue o di ariete. I simboli primitivi sono quelli più difficili da identificare e collocare in un periodo preciso. Fanno parte di questa categoria gli intrecci di linee, i punti, i triangoli, le linee rette e curve. Alcuni di questi sono stati ritrovati su antichi vasi o tombe primitive, a conferma della loro origine arcaica. Altri prendono spunto dalla magia: fra questi si ritrovano segni astronomici, zodiacali e planetari. Cristiani, alchemici, astrologici, pagani hanno comunque tutti un significato magico propiziatorio, evocando un forte legame esoterico con la terra, la divinità o le sfere celesti.
La copertura del trullo si conclude con il pinnacolo. E' generalmente formata da tre pietre sovrapposte: una di forma cilindrica, una piatta ed una sferica, ma se ne trovano anche di altre tipologie. Il suo vero significato è tuttora oscuro: forse magico, oppure ornamentale, o ancora distintivo della famiglia che abitava il trullo.
Locorotondo |
Il territorio rurale di Locorotondo è densamente popolato: nella maggior parte delle contrade si ripete lo schema dell’agglomerato di case e trulli che condividono uno spazio comune, detto jazzile.
Fra distese di ulivi e lecci, orti, vigneti, muretti a secco sorgono trulli, masserie e chiesette rurali, sempre con la tipica copertura a cummerse. Il trullo più antico di Puglia, risalente al 1559, si trova in una di queste contrade, Marziolla. Si sa con certezza la data di costruzione in quanto è riportata sull'architrave della porta di ingresso.
Martina Franca
Martina Franca è una cittadina in stile barocco, ma dalle origini antichissime. Numerosi ritrovamenti testimoniano la presenza di popolazioni già in epoca preistorica. Il nome con cui è conosciuta le è stato dato per la prima volta da Filippo I D'Angiò che riconobbe a Martina Franca privilegi come le franchigie e la ribattezzò in questo modo. L'epoca di più grande splendore è stato il '700, periodo in cui vennero costruiti i monumenti più importanti e le chiese che ancora oggi dominano il centro storico.
La migliore rappresentazione del barocco è la maestosa Basilica di San Martino, eretta nella seconda metà del XVIII. Ma al di là dello splendore del centro, con eleganti palazzi e strade lastricate, a me è piaciuto molto addentrarmi nei quartieri più popolari: la zona più antica e suggestiva della città è il rione Lama, costruito a partire dal Medioevo e caratterizzato da piccole case con i tetti a pignone.
Martina Franca |
Ostuni
Anche Ostuni, detta La Terra, è rigorosamente monocroma. II nucleo antico si sviluppa sui fianchi scoscesi di un colle e presenta una pianta ellissoidale, racchiusa dalla cinta muraria rafforzata dai torrioni aragonesi, di cui oggi ne rimangono otto dei quindici originari.
Vi consiglio di percorrere il groviglio di stradine anguste e tortuose e di osservare ogni dettaglio: gli stemmi sui palazzi nobiliari, l'eleganza dei portali, le corti, le piazzette ed i vicoli ciechi. L'unica strada che raggiunge il vertice del colle e che divide il centro storico in due parti è la via della Cattedrale, che conduce alla splendida chiesa, sintesi di elementi romanici, gotici e veneziani, dedicata a Santa Maria dell'Assunzione.
Ostuni |
Sulla destra della cattedrale c'è il Palazzo Vescovile, collegato al Palazzo del Seminario tramite l'Arco Scoppa. Tre strutture quasi coeve alla cattedrale, ma che nel corso dei secoli sono state oggetto di molti rifacimenti: il cambiamento più radicale lo ha subito l'Arco Scoppa che un tempo era in legno e venne ricostruito in pietra nel 1750 per rendere il transito più sicuro.
Ostuni |
Monopoli |
Cisternino |
Cisternino |
DOVE MANGIARE A CISTERNINO
Nella mia ricerca di ristoranti cruelty free ho trovato un vegano molto interessante proprio a Cisternino: Micro, un piccolo ma graziosissimo locale in via Santa Lucia 53, nel centro storico del borgo.
DOVE DORMIRE A FASANO DI PUGLIA
Abbiamo scelto una masseria a Fasano perchè la città si trova in una posizione molto comoda per visitare il territorio circostante ed una location dove arte, design, accoglienza, ospitalità , natura si fondono armoniosamente: Masseria Alchimia
Masseria Alchimia |
Masseria Alchimia |
LIBRI IN VACANZA
Vi consiglio questa Guida di Puglia con mappa
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