Viaggiare a colori è una delle cose che mi piace di più.
Mi piace la scoperta di luoghi colorati nel mondo, siano essi naturali o creati dall'uomo, per il benessere che portano a livello psicofisico, per la gioia che trasmettono, il senso della vita e la simbologia che ogni colore racchiude e amplifica nell'inconscio di ciascuno.
La natura è colorata, credo che questo sia fuori discussione, ed ogni colore sembra essere proprio quello giusto, l'unico possibile, per quel preciso elemento. Ma gli ambienti antropizzati come sono?
Nel corso della storia l'uso del colore è sempre stato una componente fondamentale nella progettazione architettonica ed urbanistica: avete presente le cromie sgargianti, quasi azzardate, dei templi greci, o le facciate delle case di Gaudì o ancora le tinte pastello delle città medioevali dipinte dai pittori senesi? Scale cromatiche armoniche, accostamenti audaci, contrasti improvvisi, scelte decise, volute, mai casuali.
Nell'ultimo secolo però l'imperativo della produttività, il degrado delle periferie, la monotonia percettiva delle strade asfaltate, dei sottopassaggi, delle metropolitane, dei maxi parcheggi urbani hanno annullato la vivacità delle epoche precedenti, generando una città fredda ed anonima, un appiattimento della fantasia, della percezione emozionale e multisensoriale dello spazio, una pericolosa frattura con i ritmi arcani della natura ed infine una perdita di identità.
Per fortuna negli ultimi decenni un segnale forte e deciso è arrivato da entrambi i fronti: quello popolare, con i writers, e quello intellettuale, con architetti, pianificatori, amministratori ed artisti che hanno nuovamente introdotto il colore urbano, modificando percettivamente la visione della città e, di conseguenza, il vissuto di chi la fruisce.
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Piazza Betlemme San Giovanni in Persiceto |
E' proprio il caso di San Giovanni in Persiceto: nel 1980 la Piazzetta Betlemme, che si trovava in condizioni di grande degrado, venne scelta per ospitare una manifestazione estiva dedicata al cinema comico. Si pensò ad un restyling accattivante per favorire la partecipazione del pubblico: le facciate delle case, tutte a due piani, fatiscenti e con intonaci sbiaditi dal tempo, vennero dipinte con il consenso dei proprietari.
Fu invitato a compiere l’operazione il grande artista e scenografo Gino Pellegrini, appena rientrato da Hollywood dove aveva collaborato a film di grande successo.
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Piazza Betlemme San Giovanni in Persiceto |
Il progetto si attuò in quattro cicli pittorici, sostanzialmente dal 1982 al 2003.
Quello che vedete oggi è ovviamente l’ultima versione, ma nel corso del tempo si sono susseguiti travestimenti scenografici completamente diversi, ma accomunati dalla tecnica del trompe-l’oeil, creando un dialogo tra finzione e realtà ed offrendo allo sguardo inganni spaziali ed illusioni ottiche, proprio come gli artifici cinematografici, al punto che Piazza Betlemme è detta anche Piazzetta degli Inganni.
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Piazza Betlemme San Giovanni in Persiceto |
Le pareti squarciate e gli ammassi di tegole e mattoni aprono la visuale alla vastità di cieli azzurri, mentre animali, vegetali, simboli e sogni si susseguono fra muri crollati.
In un pannello Pellegrini ha raffigurato una vetrinetta con qualche pagnotta di pane, l'immagine di S.Antonio Abate, protettore degli animali domestici, ed una dedica scritta su una piccola lavagna: Ai bambini di tutte le età. Un invito a continuare ad osservare con gli occhi curiosi dei piccoli, ad entrare nel mondo fantastico della grande oca con il suo uovo o del cane che cerca di raggiungere il gatto, ad inseguire farfalle e sentire il sapore delle fette di anguria o della magica zucca.
Lo sguardo si perde ad osservare tutti i dettagli, quelli del lato occidentale della piazza in cui predominano i vegetali, del lato orientale dove gli animali vivono seguendo i ritmi delle stagioni, o della parete a sud che si presenta come una sintesi delle altre due, in un perfetto equilibrio fra il muro crollato, il grande tronco di quercia, il coniglio bianco, il maiale che annusa soddisfatto la ghianda ed il gufo che sorveglia dall'alto contro la luna piena.
La presenza dell'uomo si indovina appena attraverso lenzuola e cuscini appoggiati a prendere aria su un davanzale, una camicia femminile di antica eleganza appesa, scarpe da tennis trattenute ad un tralcio di zucca con le mollette, un quartino usato come vaso per i fiori.
Una storia raccontata e ancora tutta da raccontare, un mondo rurale perduto e qui ritrovato, il tempo lento scandito dai ritmi naturali, il giorno e la notte che coesistono: tutto ciò è Piazza Betlemme, un luogo dove il bambino che vive dentro di noi è ancora in grado di sognare e di farsi trasportare dai colori e dalle emozioni.
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Piazza Betlemme San Giovanni in Persiceto |
Gino Pellegrini
Originario di Lugo di Vicenza, Gino Pellegrini si trasferì in California nel 1957 dove frequentò la Facoltà di Architettura e conseguì il Master Degree in Fines Arts alla Los Angeles Art Center School. Dopo un inizio come cartellonista pubblicitario, Pellegrini entrò nell’industria cinematografica americana come pittore scenico e scenografo. Da Kubrick ad Hitchcock sono tanti i registi con cui ha collaborato per la realizzazione di film di successo: Gli Uccelli, 2001: Odissea nello spazio, West Side Story, Hello Dolly, L’ammutinamento del Bounty, Indovina chi viene a cena, Mary Poppins, La spada nella roccia, Un maggiolino tutto matto.
Nel 1972 tornò in Italia, stabilendosi a Bologna e dedicandosi a ricerche artistiche, progetti di riqualificazione urbana, scenografia ambientale, pubblicità, didattica.
Morì a San Giovanni in Persiceto il 20 dicembre 2014, a 73 anni.
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Piazza Betlemme San Giovanni in Persiceto |
Dove mangiare a San Giovanni in Persiceto
A questo punto non posso che consigliarvi di cenare alla Trattoria Piazzetta, così rimarrete immersi nella magia dei colori di Piazza Betlemme anche durante il pasto.
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Piazza Betlemme San Giovanni in Persiceto |
Dove dormire a San Giovanni in Persiceto
Nella storica Villa Conti Zambonelli potrete scegliere appartamenti monolocali, bilocali o trilocali a seconda delle vostre esigenze; se preferite invece un Hotel, vi consiglio l'Hotel San Giovanni
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Piazza Betlemme San Giovanni in Persiceto |
Camminando per San Giovanni in Persiceto osservate anche i dettagli nella città: paracarri e panchine sono anch'essi dipinti. Il colore è così, per fortuna, gioiosamente contagioso.
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