La Croce di Desiderio è una croce astile in legno, cioè una croce processionale fissata ad un'asta.
E' rivestita con una lamina metallica ingemmata e conservata nella Chiesa di Santa Maria in Solario all'interno del Museo di Santa Giulia a Brescia.
Croce di Re Desiderio, retro |
La Croce di Desiderio è considerata il più prezioso manufatto di oreficeria longobarda in quanto ornata da 212 pietre, cammei e vetri colorati.
Storia della Croce di Desiderio
L'iconografia della croce gemmata risale all'età costantiniana.
Il suo significato simbolico, oltre ad essere legato all'Apocalisse di Giovanni in cui si fa riferimento alle pietre preziose della Gerusalemme celeste, è correlato alle gemme della corona reale, in un evidente e continuo rimbalzo tra potere temporale e spirituale.
La tradizione riconduce l'origine della Croce di Desiderio all'VIII secolo, in concomitanza con la fondazione del Monastero di Santa Giulia da parte della moglie del Re Desiderio, la Regina Ansa.
L'atto più antico del convento che riporti la donazione di strumenti liturgici è quello di Adelchi, figlio di Desiderio e Ansa, ma in questo documento non vi è alcun esplicito riferimento ad una croce processionale ed anche in un successivo scritto del 771, in cui si parla di un tesoro con oggetti d'oro e d'argento ingemmati, non viene nominata la Croce.
Non ci sono nemmeno sufficienti documentazioni che attestino la realizzazione del manufatto in età carolingia, tuttavia questa collocazione temporale sembrerebbe giustificata da una serie di caratteristiche, prime fra tutte le dimensioni monumentali, atipiche per un'opera di oreficeria longobarda.
Gli storici ipotizzano quindi che la Croce di Re Desiderio rappresenti un esempio della fase di transizione tra arte longobarda e carolingia: monumentale come le croci gemmate carolinge ma con una lavorazione modulata sul reimpiego delle gemme classiche prettamente longobarda.
È inoltre plausibile che diversi cammei e pietre lavorate provengano dai tesori imperiali di cui Desiderio si era impadronito a Ravenna nel 751, a cui si aggiungono le gemme donate al monastero da personaggi importanti. Quindi è molto probabile che le pietre preziose incastonate sulla Croce fossero già state raccolte in età longobarda.
Nel 1798 il Monastero di Santa Giulia venne soppresso e convertito in caserma militare per le truppe napoleoniche. Le monache furono costrette ad abbandonare il complesso religioso ed i beni custoditi al suo interno furono venduti o distrutti, ad eccezione di alcuni manufatti riposti nella Biblioteca Queriniana: tra di essi vi era la Croce di Desiderio che tornò a Santa Giulia alla fine dell'Ottocento. In seguito ricoverata presso la Pinacoteca, dal 1993 ha riconquistato la sua posizione originaria nell'aula superiore di Santa Maria in Solario.
Croce di Re Desiderio, fronte |
Croce di Re Desiderio, fronte, dettaglio del Medaglione |
Al centro del lato posteriore della Croce è raffigurato Cristo Crocifisso databile XVI secolo e sui bracci sono incastonati prevalentemente cammei riconducibili all'iconografia romana, come le due Vittorie alate.
La struttura della Croce è in legno rivestito da lamina metallica, fissata al supporto con piccoli chiodi e mantenuta liscia probabilmente per dare il massimo risalto alle gemme incastonate. Le giunture delle lamine sui lati sono ricoperte da un'ulteriore fascia metallica, fissata con grossi chiodi ornamentali.
Croce di Re Desiderio, retro |
Orari del Museo di Santa Giulia
Il Museo di Santa Giulia è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18, tranne il lunedì. Vi consiglio di fare la prenotazione telefonica perchè il numero di visitatori è sempre elevato. I biglietti si acquistano poi in biglietteria.
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