Il Fonte Battesimale del patriarca Callisto è un'opera scultorea realizzata in pietra calcarea bianca nel 730 circa da una bottega longobarda ed originariamente destinata alla chiesa di San Giovanni che, insieme alla Basilica ed al Palazzo patriarcale, costituiva il nucleo principale della Sede episcopale del Friuli.
Gli scavi archeologici hanno restituito solo poche tracce delle opere architettoniche, ma hanno consentito di recuperare raffinati manufatti longobardi.
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| Battistero di Callisto |
Il Battistero di Callisto è oggi conservato al Museo Cristiano e del Tesoro del Duomo di Cividale del Friuli ed insieme all'Altare del Duca Ratchis rappresenta un capolavoro della Rinascenza Liutprandea, cioè di quel periodo storico in cui Liutprando, re dei Longobardi e re d'Italia dal 712 al 744, favorì lo sviluppo delle arti.
Questo manufatto è anche uno dei simboli dell’incontro tra cultura classica-bizantina e quella orientale: l'ornamentazione geometrica e simbolica si fonde con i motivi fantastici vegetali ed animali provenienti dall'est.
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| Battistero di Callisto |
La vasca battesimale ad immersione è a pianta ottagonale e sormontata da un tegurio composto da sette archetti originali ed uno spurio sorretti da otto colonne corinzie con capitelli decorati da foglie d’acanto, simili a quelli del Tempietto Longobardo.
La sua altezza è di 354 cm.
Gli archi sono adornati da motivi vegetali, animali e geometrici, mentre nella parte alta è presente un’iscrizione dedicatoria che testimonia l’epoca di costruzione degli archetti intorno al 737-756.
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| Pluteo di Sigualdo |
Nella parte inferiore due lastre del battistero sono scolpite con figure simboliche tecnicamente molto simili all'altare del Duca Ratchis, forse da attribuirsi allo stesso autore.
In particolare nel pluteo di Sigualdo, originalmente collocato nella chiesa di S. Giovanni Battista e dedicato al patriarca Sigualdo, sono raffigurati i simboli degli evangelisti racchiusi da motivi circolari ed identificati ciascuno da un cartiglio.
Gli elementi dei due riquadri centrali sono una croce latina, due candelabri, due rosette e due palme nella sezione superiore, mentre in quella inferiore, ai lati dell'albero della vita, ci sono i grifi e due uccelli che sorreggono con il becco grappoli d'uva.
La lastra di San Paolino II, successore Sigwald nella cattedra di Aquileia, è costituita da due parti: quella di destra con i simboli di due evangelisti che reggono un cartiglio tra intrecci e piante e quella di sinistra con un cerchio a spina di pesce all’interno del quale si sviluppano motivi vegetali.
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| Museo Cristiano di Cividale del Friuli |
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