Capitale della Norvegia, Oslo sorge sull'omonimo fiordo, lungo circa 100 chilometri.
Circondata da colline, è una città in cui strutture moderne ed all'avanguardia si alternano ad ampi spazi naturali.
Nel 2007 è stata nominata la seconda città più verde e rispettosa dell'ambiente in Europa.
Akrobaten Bru |
Cenni storici
Tra la fine dell'VIII e l'XI secolo la Norvegia fu terra di Vichinghi, popolazione di origine scandinava che, a bordo di imbarcazioni dette drekar, raggiunse le coste delle isole britanniche, Francia, Italia meridionale, Grecia, Islanda, Groenlandia, Russia, Costantinopoli sia per commerciare sia per compiere saccheggi.
Nonostante si sia spesso ritenuto che il termine Vichinghi indicasse le popolazioni stanziate sulle coste scandinave al riparo dei fiordi e dedite all'attività corsara, in realtà significava più propriamente un mestiere, cioè quello del pirata. Chi partiva per razziare poteva essere definito Vichingo, ma nel momento in cui, tornato a casa, riprendeva le proprie attività agricole cessava di esserlo.
I Vichinghi sono conosciuti anche per essere stati i primi europei a raggiungere il Nordamerica tra X e XI secolo.
I loro viaggi però divennero sempre meno frequenti dopo la diffusione del Cristianesimo in Scandinavia e l'epoca vichinga venne convenzionalmente considerata conclusa dalla battaglia di Stamford Bridge del 1066.
Secondo le tradizioni nordiche, Oslo fu fondata attorno al 1048 dal re Harald Hardråde e considerata capitale con l'ascesa al trono di Haakon V nel 1299, primo sovrano a risiedere permanentemente in città . Egli iniziò anche la costruzione della Fortezza Akershus.
Ma un secolo dopo la Norvegia divenne una provincia della Danimarca ed il ruolo di Oslo ridotto a quello di centro amministrativo provinciale.
La città fu distrutta da un incendio nel 1624 e ricostruita in una nuova posizione sulla baia vicino alla Fortezza Akershus dal re Cristiano IV che le diede il suo nome: Christiania. Iniziò così a riacquistare importanza come centro commerciale e culturale e, nel 1814, divenne la capitale effettiva, quando l'unione con la Danimarca fu sciolta.
Molti monumenti furono edificati nel XIX secolo, tra cui il Palazzo Reale, lo Stortinget, l'Università , il Teatro nazionale, la Borsa. L'imponente Municipio che domina lo skyline di Oslo risale invece al XX secolo.
Considerata la storia della città , risulta evidente l'assenza di edifici antichi di rilevante importanza: ma Oslo merita sicuramente una visita per i suoi panorami naturali, i musei, l'architettura contemporanea e l'atmosfera green che si respira.
Ecco quelli che secondo me sono i venti luoghi imperdibili di Oslo che io ho visitato in quattro giorni:
1.Aker Bridge
Il quartiere di Aker Brygge, un tempo sede dei cantieri navali, è oggi un'area profondamente rinnovata, moderna e pedonalizzata. Secondo me il luogo migliore dove soggiornare ad Oslo.
Noi abbiamo dormito nell'appartamento Tjuvholmen II che consiglio per pulizia, comodità dei servizi interni e della zona circostante.
Gli ex edifici industriali in mattoni e ferro, oggi ristrutturati, si affiancano ad architetture contemporanee in acciaio, vetro e legno: un mix ben riuscito tra tradizione e modernità .
Un percorso interamente pedonale in legno costeggia il fiordo, mentre sculture, installazioni artistiche, panchine e chaise longue arancioni in riva al mare creano un ambiente vivace e colorato, dove nessun dettaglio è trascurato. Passerelle in legno e ponti permettono l'attraversamento dei canali che si addentrano nel quartiere.
Nei mesi estivi Aker Brygge è il principale luogo di ritrovo per gli abitanti della città , sia durante il giorno che la sera, grazie ai numerosi ristoranti e caffè.
Quartiere di Aker Bridge |
I materiali locali uniti a quelli tecnologici, lo scorrere dell’acqua, il panorama ed il sapiente arredo urbano ne fanno un quartiere avveniristico, che si conclude con una splendida opera progettata da Renzo Piano sull'ultima propaggine di terra: il Museo Astrup Fearnley.
2.Museo Astrup Fearnley
Conosciuto anche come Tjuvholmen Art Museum, è stato inaugurato il 27 settembre 2012.
I tre grandi volumi del Museo Astrup Fearnley compongono la forma di una grande vela evidenziata dalla copertura curvata in vetro che crea una forte integrazione con le circostanti insenature del fiordo.
La struttura è per la maggior parte realizzata in doghe di legno mentre i pilastri ed i tiranti in acciaio richiamano l’immagine degli alberi delle barche a vela ormeggiate nel porto.
Museo Astrup Fearnley |
Il percorso artistico inizia all’esterno del museo, nel parco antistante, dove sculture ed installazioni si alternano al continuo contatto visivo con gli elementi naturali, in un connubio tra architettura e paesaggio che da sempre rappresenta un tratto peculiare del linguaggio progettuale di Renzo Piano.
Consiglio la visita all'esposizione interna solo se siete grandi appassionati di arte contemporanea, mentre ottimo è il ristorante aperto anche alla sera indipendentemente dagli orari del museo.
3.Museo Nazionale
A breve distanza da Aker Brygge sorge il nuovo Nasjonalmuseet, inaugurato nel 2022.
Il Museo Nazionale norvegese è lo spazio più grande della Scandinavia dedicato ad arte, architettura e design: un complesso di 54.600 mq con 13.000 mq di spazi espositivi che ospitano 6.500 opere, oltre a diversi ambienti per mostre temporanee, laboratori didattici, sale riunioni, un auditorium, una biblioteca d’arte, uffici, laboratori di conservazione, depositi, il bookshop e due caffetterie.
Le tantissime sale accolgono una mostra permanente disposta su due piani ed organizzata in ordine cronologico, dai reperti preistorici all'arte contemporanea. Gli allestimenti sono stati studiati nei minimi dettagli e mettono sapientemente in evidenza gli oggetti esposti.
Nella sala tinta di blu scuro dedicata a Munch è presente la prima tela tra le tante versioni de L'Urlo.
Un settore rilevante è dedicato al design del Novecento, mentre Claude Monet, Paul Gauguin, Auguste Renoir, Paul Cézanne e Pablo Picasso sono tra i tanti artisti moderni esposti nell'ultima parte del percorso museale.
Il nuovo edificio che ospita il museo è stato progettato dagli architetti Kleihues + Schuwerk Architects che hanno scelto per la struttura un andamento orizzontale, accentuato dal poderoso basamento su cui si impostano i corpi di fabbrica superiori.
Elemento caratterizzante del complesso è la Light Hall, uno spazio flessibile e multifunzionale per mostre temporanee che si affaccia su un’ampia terrazza panoramica con vista sul fiordo. E' rivestita da marmo del Portogallo laminato tra due lastre di vetro che lasciano filtrare una luce diffusa e che di sera si accendono per celebrare il valore simbolico che il luogo sottende.
Per le facciate i progettisti hanno scelto ardesia di Oppdal, materiale ampiamente diffuso in Norvegia, mentre le pavimentazioni esterne delle aree pubbliche sono costituite dalla pietra arenaria muschelkalk ed il rovere è utilizzato per i pavimenti di sale espositive, auditorium, biblioteca, pareti e porte, oltre che per l’arredamento delle aree pubbliche e della biblioteca.
4.Centro Nobel per la Pace
Davanti al Museo Nazionale sorge l'edificio dedicato al Premio Nobel per la Pace: al suo interno ci sono mostre ed esposizioni dedicate ai vincitori del Premio, oltre a sezioni tematiche relative alla storia di Alfred Nobel e degli altri premi Nobel.
5.Municipio
Il Municipio, costruito in cemento armato e rivestito con mattoni rossi, con due alti torri, è una struttura, secondo me discutibile per il forte impatto ambientale, realizzata dal 1931 al 1950 in Rådhusplassen.
Merita una visita l'interno perchè nella hall ogni anno, il 10 dicembre, avviene la consegna del Premio Nobel per la pace con la presenza delle più alte cariche norvegesi.
L'ingresso è gratuito.
6.Palazzo Reale
Alle spalle del Municipio, percorrendo Olav Vs Gate, raggiungerete una rotonda da cui inizia il parco del Palazzo Reale di Oslo, Det kongelige slott, normalmente abbreviato in Slottet, costruito nella prima metà del XIX secolo come residenza del sovrano Carlo III di Norvegia. Attualmente è la residenza ufficiale della monarchia norvegese.
7.Castello di Akershus
Ritornando verso il fiordo raggiungerete in breve tempo la Fortezza di Oslo che sorge in una posizione strategica sul lato orientale del porto. Fu edificata dal re Haakon V verso la fine del XIII secolo.
Sotto il regno di Cristiano IV il castello venne ristruttturato, anche negli interni, in stile rinascimentale. Nel corso del 1700 la costruzione iniziò a evidenziare segni di decadenza e solo nel 1899 vennero avviati lavori di recupero.
Accanto al Monumento alla memoria ai combattenti per la resistenza, giustiziati sul posto durante la seconda guerra mondiale, si trova il Museo Norvegese della Resistenza.
Interessante sia il parco, sia la vista sul fiordo.
8.Teatro dell'Opera di Oslo
L'edificio di Den Norske Opera & Ballett sorge sull’area ex portuale della penisola di Bjøzvika nelle vicinanze della Borsa e della Stazione centrale.
Il progetto è dello studio di architetti Snøhetta che ha avuto l’incarico di costruire il nuovo teatro dopo aver vinto un concorso internazionale con l’obiettivo di realizzare un monumento sul mare: un gigantesco iceberg che emerge dalle acque per una superficie di 38.000 metri quadrati.
Proteso sul fiordo, il Teatro dell’Opera prolunga l’immagine della terraferma sul mare, proponendo lo spazio di fruizione sociale al di fuori del teatro attraverso grandi aree aperte che culminano in quello che i progettisti hanno denominato tappeto, una scenografica rampa che percorre l'edificio dalla base fino a trasformarsi nella sua copertura. Da qui la vista sul fiordo è eccezionale.
Tutti i materiali adottati intendono enfatizzare l’idea di monumento architettonico: in contrapposizione con il freddo dell’esterno, sia climatico che cromatico, dato dal granito bianco svedese, dal marmo bianco di Carrara e dall'alluminio per i pannelli del volume più alto, le superfici interne sono rivestite in rovere proveniente da foreste di latifoglie degli Stati Uniti gestite in modo sostenibile.
Un effetto scenografico di notevole intensità compositiva è dato dal tronco di cono rovesciato in legno che racchiude gli ambienti teatrali separandoli dal foyer, un percorso a spirale di grande impatto che a me ha ricordato molto il Guggenheim Museum di New York, famosissima opera di Frank Lloyd Wright.
Il metallo invece è stato utilizzato principalmente come rivestimento, progettato in collaborazione con artisti visivi.
Infine, il vetro, dominante nella facciata principale, è un elemento importantissimo sia di giorno, durante il quale permette di assistere alle attività che si svolgono all’interno del teatro, sia di notte, quando l’edificio si trasforma in una lanterna.
9.She Lies
She lies è una scultura pubblica di Monica Bonvicini realizzata in acciaio e lastre di vetro nello specchio d'acqua di fronte Al Teatro dell'Opera.
E' un'istallazione permanente che sembra galleggiare sul fiordo ruotando sul suo asse in linea con le maree ed i venti, offrendo esperienze mutevoli attraverso i riflessi dell'acqua e le superfici trasparenti.
She lies Oslo |
L'artista ha interpretato tridimensionalmente un famoso dipinto romantico: The Sea of Ice di Caspar David Friedrich. L'opera vuole rappresentare la forma di un iceberg fluttuato, per circostanze legate al riscaldamento globale, nel fiordo di Oslo.
10.Museo Munch
La più grande collezione al mondo di opere di Edvard Munch è accolta in questo avveniristico quanto criticato edificio disposto su 13 piani. Inaugurato da re Harald V il 22 ottobre 2021, è stato progettato dall'architetto spagnolo Juan Herreros e dal suo studio Herreros Arquitectos, vincitore di concorso nel 2009.
La donazione testamentaria di Edvard Munch al comune di Oslo ha consentito ad oltre la metà dei suoi dipinti, ai motivi grafici ed alle lastre da stampa di rimanere in dotazione del Museo.
Fra le tantissime opere sono presenti tre versioni de L'urlo, esposte a turno in una sala rotonda, per un’ora ciascuna, all’interno della mostra permanente.
Il Museo offre molti spazi interattivi, con attività artistiche per adulti e bambini.
Il biglietto può essere acquistato online sul sito del Museo Munch.
11. Barcode Project
Il Barcode a Bjørvika è composto da 12 grattacieli di diverse altezze e larghezze progettati dagli studi di architettura A-Lab, Dark Arkitekter, MVRDV, Snøhetta, Solheim & Jacobsen. Tra gli edifici ci sono spazi vuoti in modo da far sembrare il tutto un immenso codice a barre.
Caratterizzati da un'architettura geometrica, scultorea e pixellata, rappresentano un'innovativa modalità di pianificazione urbanistica mai adottata in Norvegia, inizialmente accolta però con molte critiche da parte degli abitanti di Oslo. Il Barcode ha infatti modificato lo skyline della città definito, a parte il Municipio, da elementi a sviluppo prevalentemente orizzontale. Con il passare del tempo però è stato sempre più apprezzato ed oggi è considerato simbolo della nuova Oslo.
Il masterplan occupa infatti un sito unico nella città , tra il fiordo e un importante snodo dei trasporti che comprende la stazione centrale e le autostrade.
L'obiettivo del progetto era massimizzare la diversità urbana ed architettonica, la flessibilità spaziale e la realizzazione di una zona pedonale nel centro di Oslo. Luce naturale, variazione di materialità , individualità ed identità hanno portato alla realizzazione di un'area in cui ogni edificio ha un design caratterizzante pur essendo parte di un insieme più ampio.
Il suolo urbano costituisce una parte centrale del progetto, con l’ambizione di offrire alla popolazione una fruizione cittadina vitale, con street food, bar, ristoranti, opportunità di fitness e negozi che si intrecciano con attraenti spazi pedonali arricchiti da installazioni artistiche.
Sykkelstripa è quella che mi è piaciuta di più: 52 rastrelliere a forma di bicicletta stilizzata a cui di sera si illuminano luci anteriori e posteriori, ideate per soddisfare l'esigenza di parcheggio bici nell'area Barcode.
Alle spalle del Barcode ci sono due interessanti ponti: Akrobaten Bru, interamente pedonale, e Nordenga Bru, carrabile e pedonale. Entrambi si trovano sopra la ferrovia e permettono di collegare la parte sud di Oslo con il quartiere Grønland.
Tutti i luoghi descritti finora si trovano ad una ridotta distanza uno dall'altro e si possono raggiungere tranquillamente a piedi se soggiornate nel centro di Oslo.
Per le tappe successive vi suggerisco di utilizzare il bus che è molto comodo e, con una fitta rete di percorsi, raggiunge sostanzialmente quasi tutti i punti in città e periferia. Attenzione perchè, in base alla mia esperienza, gli autisti chiedono il pagamento del biglietto in corone norvegesi e non accettano carte di credito.
12.Vulkan
In una zona storicamente caratterizzata da attività industriali nei pressi del fiume Akerselva, ha preso forma uno dei progetti di sviluppo urbano più interessanti di Oslo a livello ecologico: Vulkan.
Un'architettura sostenibile definisce quest’area della città che dispone di un centro energetico locale con pozzi geologici profondi 300 metri. Il progetto è degli architetti LPO di Oslo.
Vi consiglio uno spuntino al coffee healthy pastries Organ it: ho bevuto un cappuccino vegetale alla lavanda eccezionale. Ottimi sia i dolci sia i piatti salati.
13.Telthusbakken
All'estremità nord di Vulkan inizia Telthusbakken, una delle pochissime strade del centro di Oslo che conserva ancora tipiche e coloratissime case norvegesi. Le abitazioni in legno risalgono alla fine del 1700-inizi del 1800.
Percorrendo tutta la strada troverete alla sommità la Chiesa Vecchia.
Telthusbakken |
14.Gamle Aker Kirke
La Chiesa Vecchia di Oslo è uno dei pochi edifici antichi sopravvissuti all'incendio del 1624. La data esatta della costruzione è incerta, ma potrebbe essere stata iniziata già nel 1080 su iniziativa di Olaf III di Norvegia.
La semplice facciata a capanna è costituita da grandi blocchi squadrati di pietra calcarea. La pianta è basilicale a tre navate senza transetto, con massicci pilastri di sostegno, ed è dotata di due sole absidi, quella della navata centrale e quella della navata orientale.
E' stata oggetto di restauri nel 1861 e poi, nuovamente, nel 1950 e si trova oggi in un ottimo stato di conservazione.
15.Parco di Vigeland
Il Vigelandsparken è una delle attrazioni più visitate di Norvegia, con più di un milione di turisti all'anno.
Questo parco con sculture tematiche custodisce l'opera di tutta una vita del più famoso scultore norvegese: 212 statue di Gustav Vigeland.
La maggior parte delle sculture è posizionata in 5 gruppi lungo un viale di 850 metri, ma il pezzo forte è il Monolitten, una colonna alta 14 metri posta nel punto più alto dell'area e formata da un unico blocco di granito in cui 121 figure si arrampicano una sull’altra per raggiungere il paradiso, metafora del desiderio dell’uomo di avvicinarsi alla spiritualità .
Nella parte sud si trova lo studio di Vigeland, conservato nel suo stato originale dalla morte dell’artista nel 1943.
Il parco è aperto 24 ore al giorno, 365 giorni all'anno, e l’accesso è gratuito.
Parco Vigeland Oslo |
16.Trampolino Holmenkollen
Holmenkollbakken è il più antico trampolino per il salto con gli sci esistente al mondo.
Fu inaugurato il 31 gennaio 1892 come salto naturale sulla collina di Holmenkollen, a nord di Oslo, ma nel corso del tempo è stato modificato per migliorare le prestazioni dei saltatori, la capienza di pubblico e la sicurezza.
Ospita il Trofeo HolmenKollen, una delle massime competizioni di sci nordico.
Nelle vicinanze del trampolino sorge Holmenkollen Chapel, una chiesa luterana interamene in legno.
18.Museo popolare
Il Norsk Folkemuseum è un museo all'aperto che sorge sempre sulla penisola di Bygdøy.
Fondato nel 1881 a partire da alcuni edifici collezionati da re Oscar II di Svezia, tra cui la Gol Stavkirke, una chiesa medioevale interamente in legno, fu il primo esempio di museo all'aperto del mondo.
E' stato inaugurato al pubblico nel 1901 e comprende 160 edifici risalenti a periodi storici diversi e mostre permanenti dedicate ai costumi tipici, all'arte popolare e religiosa ed alla cultura sami.
19.Museo navi vichinghe
Sulla stessa penisola potrete visitare anche il Vikingskipshuset che deve la sua fama alle 3 grandi navi vichinghe ospitate al suo interno: la Oseberg, la Gokstad e la Tune.
Sono conservati anche numerosi manufatti provenienti dalla necropoli di Borre, un'importante area archeologica norvegese situata sul fiordo di Oslo, e da altri siti archeologici vichinghi.
20.Escursione alle isole del fiordo
Nel lungo fiordo di Oslo sorgono diverse isole, alcune delle quali a poca distanza dalla città e facilmente raggiungibili con un battello di linea in partenza dal porto o tramite escursioni organizzate: Crociera turistica del fiordo di Oslo in veliero
Una delle più famose è l'isola Hovedøya, meta preferita dagli abitanti della capitale quando vogliono rilassarsi all'aria aperta. Qui infatti si possono praticare molti sport, come canoa o jogging. Rovine di un monastero e fortezza del 1147 sorgono sull'isola circondate da un tranquillo ambiente boschivo.
Su Langøyene, invece, si trova la spiaggia più grande di tutto il fiordo.
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