Epidauro e il teatro greco

Conosciuta per essere il luogo di nascita di Asclepio, Epidauro rappresenta oggi un sito storico di eccezionale importanza, sia per la presenza del famoso teatro greco, sia per una serie di testimonianze archeologiche che rimandano al mito di Asclepio ed ai suoi poteri taumaturgici.

Teatro greco più grande
Teatro di Epidauro

Il mito di Asclepio
Secondo la mitologia greca, Apollo amò Coronide, principessa dei Lapiti, mentre faceva il bagno in un lago. Quando il dio se ne andò lasciò un corvo bianco a guardia della ragazza che, rimasta sola, si innamorò di Ischi e lo sposò. 
Il corvo volò da Apollo che lo punì per non aver vigilato adeguatamente, tramutandogli le piume da bianche in nere, mentre Artemide, con un dardo, uccise Coronide per vendicare il fratello disonorato. Ma Coronide aspettava un figlio da Apollo che chiese al fratello Ermes di prenderlo dal corpo della madre e salvarlo: lo chiamò Asclepio.

Asclepio ricevette da Atena il dono di cambiare il suo sangue con quello di Medusa: il sangue che sgorgava dalle vene del suo fianco sinistro era velenoso, ma quello del fianco destro aveva il potere di guarire qualsiasi malattia e persino di fare risorgere i morti. 
Zeus e Ade si arrabbiarono molto in quanto l'afflusso dei trapassati nell'oltretomba diminuì notevolmente: così Zeus decise di fulminare Asclepio, temendo che potesse conferire agli uomini il dono dell'immortalità riservato agli dei.

Per placare l'ira di Apollo che, oltraggiato per il trattamento severo riservato a suo figlio, si vendicò uccidendo i tre Ciclopi che forgiavano le sue folgori, Zeus rese Asclepio immortale tramutandolo nella costellazione di Ofiuco, colui che porta il serpente.


Il bastone di Asclepio
Il simbolo di Asclepio è un bastone avvolto da un serpente che, con la muta della sua pelle, testimonia l'eterna rinascita. Questo strumento era in grado di guarire qualsiasi malattia e di riportare in vita i morti.

Oggi è il logo internazionale del soccorso medico.



Il culto di Asclepio a Epidauro
Nell'antica Grecia si pensava che bastasse dormire in un santuario consacrato ad Asclepio per guarire da ogni malattia. 
In ogni tempio c'era almeno un serpente proveniente da Epidauro, dove il culto è attestato a partire dal VI secolo a.C.

Culto di Asclepio nell'antica Grecia
Santuario di Asclepio a Epidauro


Santuario di Epidauro 
Il Santuario di Asclepio ad Epidauro era una struttura complessa, costituita da molti edifici finalizzati ai riti del culto ed all'accoglienza dei pellegrini.

  • Tempio di Asclepio: struttura centrale del luogo sacro, era di ordine dorico, periptero, con undici colonne sui lati maggiori e sei in facciata, e costituito di marmo e tufo di Corinto. Una lastra in calcare, indicante le spese di costruzione, riporta il nome di Teodoto quale architetto. Si conservano oggi le fondazioni e, nella cella a navata unica, resta visibile la base sulla quale si ergeva la statua crisoelefantina di Asclepio, opera di Trasimede di Paro. Le fattezze della scultura sono testimoniate dalla descrizione del viaggiatore Pausania, dalle monete della città di Epidauro e da due rilievi in marmo. Il dio era raffigurato seduto su un trono con in mano il bastone con il serpente ed un cane seduto al fianco. Sul trono erano scolpiti a rilievo scene mitologiche: Bellerofonte che uccide la Chimera e Perseo che decapita Medusa. Sul pavimento della cisterna si trovava una teca, il "thesaurus", dove erano conservati i beni del santuario e le offerte preziose. Il tempio fu probabilmente distrutto dal V secolo d.C.

  • Edificio E: nell'area centrale, all'aperto, si svolgevano i cruenti sacrifici di animali attraverso i quali, con l'offerta alle divinità e la condivisione delle carni, i fedeli si assicuravano protezione divina. 
  • Abaton: luogo mistico e allo stesso tempo funzionale, era destinato alle guarigioni rituali. Costruito in due fasi, all'inizio e alla fine del IV secolo a.C.,  venne raddoppiato nelle sue dimensioni in risposta alla crescente fama del culto di Asclepio. Secondo un'iscrizione, Perillos è citato come architetto dell'Abaton. L'accesso all'edificio era consentito solo ai sacerdoti, tranne una stanza in cui potevano entrare i fedeli che, dopo essersi purificati con l'acqua del pozzo sacro, dormivano per terra, mentre la divinità e gli animali sacri apparsi nel sonno li curavano indicando loro la via della guarigione
  • Katagogion: l'accoglienza dei pellegrini avveniva in un edificio a nord del santuario, chiamato katagṑghion (dal verbo κατάγω katàgō, ospitare). Si trattava di una struttura a pianta quadrata, suddivisa a sua volta in quattro quadrati più piccoli sui quali si affacciavano le stanze, diverse per forma e numero in ciascuna sezione. Ma il numero di fedeli provenienti da tutta la Grecia era decisamente superiore rispetto alla possibilità ricettiva del katagogion: questo edificio, infatti, rappresentava una sorta di albergo dal carattere elitario, mentre la gran massa dei pellegrini dormiva nelle tende disposte fuori dal tèmenos, il recinto sacro del tempio.
  • Tholos: è uno degli edifici più enigmatici ed affascinanti del complesso, eretto nel IV secolo a.C. ed attribuito all'architetto Teodoro di Focide. Si ritiene che sia l'edificio circolare più perfetto dell’antichità, probabilmente un santuario dedicato ad Asclepio dove si svolgevano rituali di guarigione, oppure un luogo destinato alla meditazione.
  • Stadio: costruito nel V secolo, con una lunghezza di 180 m e una larghezza di 22 m, sorge all’interno di un avvallamento naturale. Alle estremità dello stadio è visibile ancora il traguardo della pista, grazie ai fori che contenevano le colonne per i meccanismi che segnalavano la partenza dei corridori. Nel IV secolo a.C. vennero inoltre introdotti dei sedili in pietra per gli spettatori. Ogni quattro anni vi si svolgevano i giochi di Asklepieia, spesso in concomitanza con le feste per il culto di Asclepio.
  • Bagni greci e terme romane: nei pressi dell'Asklepieion sono stati ritrovati dei bagni greci e delle terme romane. I bagni, costruiti circa intorno al 300 a.C., erano utilizzati principalmente dai pellegrini che giungevano al santuario per la purificazione rituale. Successivamente, durante il periodo romano, venne integrato un ulteriore edificio, suddiviso in calidarium, frigidarium e tepidarium. L’acqua utilizzata all’interno di queste strutture proveniva da alcune fontane vicine. Queste ultime subirono un restauro e delle modifiche verso il II secolo d.C.


Museo archeologico
Pur avendo delle dimensioni ridotte, il Museo conserva molti reperti rinvenuti durante gli scavi ad Epidauro. 

Inoltre sono esposte iscrizioni che documenterebbero le guarigioni avvenute nel santuario, ex voto, antiche attrezzature mediche ed oggetti sacri dedicati ad Asclepio e ad Apollo, risalenti all’età classica ed ellenistica.


Teatro di Epidauro
Secondo Pausania il teatro di Epidauro fu progettato da Policleto il Giovane. 

Con una capacità massima tra i 13.000 e i 15.000 spettatori, il teatro ospitava musica, canti e giochi drammatici che erano inclusi nel culto di Asclepio: possedeva infatti anche una funzione terapeutica, riflettendo la convinzione che arte e bellezza fossero fondamentali per la salute fisica e mentale.

Oggi il teatro è ancora utilizzato per la rappresentazione di opere classiche durante il Festival di Epidauro.

Teatro greco più bello
Teatro di Epidauro

Costruito nel IV secolo a.C., il Teatro di Epidauro si distingue per la straordinaria acustica e per la perfezione architettonica che si fonde con il paesaggio circostante. Nessun impatto ambientale: accolto nel declivio naturale della collina, si integra perfettamente nell'ambiente al punto che, secondo me, oggi lo potremmo definire un eccellente esempio di bioarchitettura.

La cavea, o kòilon, cioè le gradinate su cui sedevano gli spettatori, era inizialmente costituita da 34 file di sedute. Successivamente fu aggiunta una parte superiore, con pendenza diversa, di 21 file, separata dalla precedente dal diazoma, un passaggio scoperto. Trasversalmente alle gradinate sono inoltre presenti corridoi di afflusso e deflusso, per garantire un agile spostamento degli spettatori. Oltre al fatto che 21, 34 e 55 sono tre numeri consecutivi della serie Fibonacci, calcolando sia il rapporto tra il primo settore di sedute ed il secondo, sia quello delle sedute complessive con il secondo settore si ottiene come risultato la sezione aurea, a dimostrazione delle abilità tecniche, matematiche e geometriche possedute dai Greci unitamente ad approfondite conoscenze di percezione visiva.

L’orchestra, destinata alle musiche ed alle danze, ha un diametro di 20 metri; al di sotto è presente un sistema di drenaggio, èuripos, indispensabile per far scorrere al di fuori della struttura l’acqua piovana. Esattamente al centro di questa zona si ergeva un altare circolare in  pietra, dedicato, come in tutti i teatri, a Dioniso.

Di fronte alla cavea e dietro l'orchestra si sviluppa l'edificio scenico del teatro: la scena, parzialmente conservata, è riconducibile al periodo ellenistico e consisteva in un palcoscenico a due piani, mentre davanti al proscenio sorgeva un colonnato con ai lati due piccole sale rettangolari per le esigenze degli attori.


Organizzazione della visita ad Epidauro
Il tempo per un'accurata visita dell'intero sito archeologico è di circa tre ore.
Il sito è visitabile tutto l’anno, con apertura alle 8.00 e chiusura variabile a seconda delle stagioni, in estate fino alle 19.

Potete acquistare il biglietto di ingresso online, oppure partecipare ad un'escursione organizzata da Atene.


5 aprile 2025
TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI 

©UNA GOCCIA DI COLORE

0 Commenti