Il Tempio funerario di Hatshepsut

Il Tempio di Hatshepsut è situato a Deir el-Bahari, il cui significato letterale è monastero del mare, una piana chiusa da imponenti falesie sulla sponda occidentale del Nilo, di fronte alla città di Luxor.


Per l'edificazione del suo tempio, Hatshepsut scelse strategicamente un luogo vicino alla tomba del padre, Thutmose I, una delle prime sepolture nella Valle dei Re.

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Tempio funerario di Hatshepsut

Il Tempio di Hatshepsut rappresenta il momento di maggior contatto tra architettura egizia ed architettura classica, con l'abbandono della geometria megalitica in favore di una linearità assiale.

Djeser-Djeseru è il suo antico nome, tradotto come Meraviglia delle meraviglie. Oggi, gli egittologi lo usano per identificare l'edificio principale del complesso.

L'originaria struttura è stata considerevolmente modificata a causa di una ricostruzione avvenuta all'inizio del XX secolo.

Deir el Bahari
Tempio funerario di Hatshepsut

Deir el-Bahari 
I Templi funerari esistenti nella piana di Deir el-Bahari sono chiamati Templi del milione di anni e costituiscono un insieme di edifici sacri dedicati alla conferma della divina natura dei faraoni ed al loro culto. 
Inizialmente considerati esclusivamente templi funerari, in quanto collocati sulla sponda occidentale del fiume, in realtà è molto probabile che al loro interno si svolgessero anche rituali dedicati al faraone in vita, associati al dio Amon, capo del pantheon egizio, creatore, trascendente, patrono di Tebe e fuso con il dio sole Ra nella figura di Amon-Ra. 

Oltre al Tempio di Hatshepsut, i due templi più importanti nell'area Deir el-Bahari sono quelli di Mentuhotep II e Thutmosi III

Il Tempio di Mentuhotep identifica una forma di transizione fra la tipologia piramidale dell'Antico Regno e quella di tempio funerario con tomba ipogea del Nuovo Regno. Edificato sotto le suggestive falesie presentava un grande cortile, in cui fu scavato un corridoio sotterraneo che arrivava alla camera sepolcrale incompiuta. Una rampa consentiva l’accesso al tempio, edificato secondo una struttura terrazzata e colonnata, ricca di rilievi commemorativi. Oggi rimane il tracciato ed alcune porzioni visibili sul lato sinistro osservando il Tempio di Hatshepsut.

Il tempio di Thutmosi III è il più piccolo dei tre: presentava anch'esso una rampa processionale ma la struttura è molto deteriorata.

Nella piana di Deir el-Bahari sono inoltre ospitate alcune Tombe dei Nobili, tra cui quella di Senenmut, funzionario regio e architetto cui probabilmente si deve la costruzione del Tempio di Hatshepsut.

ritratti dal mondo
Un guardiano del Tempio di Hatshepsut


La Regina Hatshepsut
Alla morte del padre, Hatshepsut divenne regina sposando il suo fratellastro Thutmose II: generarono una figlia femmina, mentre Thutmose III nacque da una sposa secondaria di nome Iside. 
Hatshepsut, donna di grande talento, orgogliosa ed abile amministratrice, dovette momentaneamente accontentarsi del suo ruolo di Grande sposa reale.

Ma, forse anche a causa di problemi di salute, Thutmosi II non fu un sovrano di grande prestigio: Hatshepsut colse l'occasione per attorniarsi di una cerchia di sostenitori abili e potenti come Hapuseneb e soprattutto Senenmut, architetto, capo di Stato e diretto consigliere della regina. 

Alla morte del marito nel 1479 a.C., l'unico erede legittimo al trono era Thutmosi III, bambino di circa tre anni: Hatshepsut assunse la reggenza del figliastro, fatto anomalo nella storia egizia in quanto la regina non ne era la madre.
Cominciò una vera e propria campagna di propaganda per fare accettare la sua posizione di sovrana, prima cercando di dimostrare che Thutmosi I, prima di morire, l’avesse nominata a tutti gli effetti sua diretta discendente permettendole di rivendicare il diritto di salire al trono ed in seguito diffondendo una leggenda sulla sua nascita divina, raffigurata in un ciclo di pitture e testi ancora presenti sulle pareti del suo tempio a Deir el-Bahari

Si autoproclamò faraone, mantenendo il trono fino alla morte nel 1458 a.C.

Nell'iconografia la regina compare, indistintamente, come donna e come uomo, con la barba divina, l'ureo ed il copricapo regale: un concetto di dualità attraverso il quale emergeva a volte la sua femminilità, altre il potere ed il carisma del faraone.
Ma più che l’apparenza, fu la sua abilità di leadership a consolidare il suo status. Con il piccolo Thutmosi III nell’ombra, la regina si dedicò agli affari di stato proseguendo la politica iniziata dai suoi predecessori per riaffermare l’influenza egizia sui vari popoli. Hatshepsut si dimostrò fin da subito una sovrana prevalentemente pacifica, dedicandosi alla costruzione di moltissimi edifici, obelischi, statue piuttosto che alla conquista di nuovi territori anche se, per la difesa dei suoi confini, si operò nel dissuadere i vicini più bellicosi: intraprese almeno sei campagne militari nei suoi ventidue anni di regno.

Alla morte di Hatshepsut, i suoi successori si impegnarono nella distruzione dei monumenti voluti dalla regina: qualche storico ritiene che sia stato il figliastro Thutmose III una volta salito al potere, ma scoperte archeologiche più recenti attribuirebbero la volontà di eliminazione del ricordo di Hatshepsut ad Amenofi II.   

Nonostante i tentativi di cancellarla, Hatshepsut è riconosciuta come una delle figure più straordinarie dell’antico Egitto, una donna audace in grado di infrangere le regole maschiliste della storia. 

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Tempio di Hatshepsut

La scoperta del Tempio di Hatshepsut
Quando fu scoperto verso la metà del XIX secolo, il tempio era in uno stato di completa rovina, soprattutto a causa delle ripetute devastazioni operate dai successori della regina. 
Il sito venne inoltre riconvertito in monastero durante i primi secoli d.C., il che contribuì al suo ulteriore deterioramento.

Di conseguenza il monumento è stato oggetto di un’intensiva attività di restauro durante il XX secolo ad opera di squadre di archeologici egiziani e polacchi. Il recupero non ha però sempre rispettato gli adeguati canoni filologici: la maggior parte delle colonne oggi presenti non sono originali e molte delle pitture murarie in bassorilievo non sono state adeguatamente recuperate.

Recentemente l'archeologo Zahi Hawass ha scoperto 1500 blocchi di calcare che facevano parte del Tempio di Hatshepsut e la tomba di un funzionario di XVII dinastia
Si conoscevano già altri blocchi provenienti dalla stessa struttura, oggi conservati presso il Metropolitan Museum e il Luxor Museum, ma questa volta sono stati portati alla luce interi cicli decorativi con scene di culti religiosi. Al di là del notevole valore estetico dei rilievi, l’importanza del ritrovamento consiste nei testi e nelle immagini raffigurate. Compare ad esempio il nome di Senenmut, architetto che probabilmente progettò il tempio, e soprattutto il cartiglio di Thutmosi III, scoperta che confermerebbe che Thutmosi III restaurò l’opera e non fu, come si pensava, l’autore della distruzione dei monumenti della matrigna. La damnatio memorie di Hatshepsut sarebbe quindi avvenuta all’inizio del regno del successore, Amenofi II, intorno al 1400 a.C.

Faraone donna
Statue osiriache di Hatshepsut


Descrizione del Tempio di Hatshepsut
Edificato nel XV secolo a.C. tra il settimo e il ventesimo anno circa del suo regno, il Tempio di Hatshepsut fa parte della categoria dei templi funerari: in queste costruzioni il faraone defunto, liberato dalla fisicità del proprio corpo, poteva entrare o uscire liberamente e partecipare ai riti funebri in suo onore, essendo contemporaneamente in terra e in cielo.
E' costituito di granito e di pietra calcarea proveniente dalle falesie sovrastanti. Ha un’altezza di 35 metri ed è composto da 3 differenti livelli collegati da rampe, la classica conformazione tebana.

La parte principale dell’architettura del complesso è rappresentata dalle sue terrazze, un tempo circondate da giardini di piante esotiche, tra cui alberi di franchincenso e mirra, fronteggiate ognuna da un portico, che a sua volta conduce a un tempio.

Sulla terrazza centrale sono collocati il Santuario dedicato al culto di Anubi, divinità dei morti e dell’oltretomba, e quello della dea Hathor.
Al centro del terzo livello è presente il cortile delle feste al cui interno si trova il Santuario dedicato al culto della regina e del padre, quello di Amon e la Corte del Culto Solare.

Templi funerari egizi
Federica a Luisa davanti al Tempio



Come raggiungere il Tempio di Hatshepsut
L’opzione migliore per visitare questo sito è con un servizio di guida all’interno del pacchetto della Valle dei Re.
Inoltre, bisogna tenere presente che ci sono molte scale da salire, per cui le persone con mobilità ridotta potrebbero incontrare difficoltà.
Durante la stagione estiva le temperature sono molto elevate: indispensabili crema solare e cappello.
Io ho partecipato ad un'escursione organizzata di un giorno da Hurghada, dove alloggiavo.

19  aprile 2025
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